“Lascia stare, sono cose da maschi”: la campagna di Pinerolo contro la violenza di genere curata dall’IIS M. Buniva

“Lascia stare, sono cose da maschi”, “Stai zitta”. Sono solo un paio di frasi che campeggiano sui manifesti della nuova campagna comunale contro la violenza di genere. Frasi che suonano come luoghi comuni, che veicolano messaggi violenti contro le donne, e sono state associate a immagini secondo la creatività di alcune studentesse e studenti del Liceo Artistico che fa capo al Buniva di Pinerolo.

“Come Liceo Artistico lavoriamo da anni con le classi del triennio sulla tematica degli stereotipi e delle violenze di genere. In generale e poi in particolare per le Giornate dell’8 marzo e del 25 novembre”, spiega Beatrice Piva, docente del laboratorio di video multimediale.

Coordinata proprio da lei, su richiesta dell’Assessorato e della Commissione Pari Opportunità, la classe 4ªA indirizzo Audiovisivo Multimediale ha realizzato la campagna di sensibilizzazione, partendo da un precedente progetto.

“Il lavoro è stato concepito e realizzato già lo scorso anno ed esposto l’8 marzo nella sala Caramba del Teatro Sociale. In quell’occasione alcuni dei lavori, stampati come manifesti, hanno riscosso l’interesse della vicesindaco Francesca Costarelli. Parlando con lei, l’idea si è trasformata in questo progetto più grande che ha sposato la città di Pinerolo” sottolinea Piva.

L’ispirazione dell’aspetto delle composizioni di immagini e parole è arrivata dall’artista statunitense Barbara Kruger: “Abbiamo preso da lei il font, Futura, e il colore rosso che incornicia le singole immagini. Per quanto riguarda la parte creativa, ogni elaborato è individuale, infatti sono indicati i nomi dei singoli autori su ogni manifesto. L’idea è stata quella di lavorare sugli stereotipi di genere attraverso la parola, quindi i modi di dire, e giocare sulla relazione tra parola e immagine per creare un’interpretazione ulteriore”, dettaglia l’insegnante.

Si è partiti da espressioni come “Una donna bella non può essere anche intelligente”, “Se l’è cercata” e “Lascia stare, sono cose da maschi”. Quest’ultima è riportata anche nel volantino della campagna, associata alla foto di Michèle Mouton, ex pilota di rally e dirigente sportivo. Da lì ogni studente o studentessa ha condotto una propria ricerca, anche a seconda di interessi e passioni, e si è immaginato di associare alle parole un’immagine.

“Alcuni scatti fotografici sono stati realizzati da loro e poi trasformati con l’aggiunta di un retino tipografico in una riproduzione ‘a puntini’. In altri casi sono foto di loro da piccoli, utilizzate con il loro consenso, oppure abbiamo usato l’intelligenza artificiale per creare immagini verosimili ma ovviamente non riconducibili a bambini e bambine reali – conclude –. Si è tratto di concepire delle immagini che, associate alla parola, generassero una provocazione o un’interpretazione”.

Sabina Comba

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